mercoledì 20 novembre 2013

Maria Cristina Guido

Sono Maria Cristina Guido, ho 31 anni e sono archeologa, museologa, specializzata nell’insegnamento secondario e precaria. Avevo già contribuito a questa rete della Politica femminile con un post sul blog Italia; ora parteciperò come autrice su questo blog della mia regione, la Calabria.
Mi sono accostata alla politica con la curiosità di una bimba e già nel 1990 seguivo mio padre, primo segretario del PDS, partecipando alle riunioni nella storica sezione del mio paese, Spezzano Sila. L’anno prima un evento memorabile mi colpì particolarmente, ovvero per la prima volta dall’unità d’Italia vinse le elezioni nel mio comune la Democrazia Cristiana. Ricordo i miei genitori e gli amici di famiglia, i compagni del PCI in preda alla disperazione; l’impatto emotivo nel vedere che qualcuno poteva addirittura piangere per una sconfitta elettorale fu in me molto forte, tramutandosi in indignazione.
Ricordo le liti furibonde con un coetaneo vicino di casa che mi prendeva in giro sulle note di ‘vola colomba bianca vola’ ed io rispondevo urlando a squarcia gola ‘bandiera rossa’. Ricordo che scrissi anche una lettera ad Occhetto prima che i miei partissero per Roma alla volta della manifestazione contro la Gladio, proprio per mettere al corrente il Segretario  dell’arroganza dei vincitori. Avevo 9 anni. Instradata o anzi educata alla politica dalla famiglia, da mio padre appunto, ma anche dai racconti della nonna paterna, che allestiva con le coperte rosse i palchi del PCI e trascinava i figli ai funerali dei morti per la conquista delle terre, ho capito solo con qualche anno di distanza, ad esempio, che Fausto Gullo, al quale era intitolata la sezione del mio paese, fu un grande meridionalista, parlamentare e ideatore di una storica Riforma Agraria. A Maggio del 1997, compiuti i 16, ho richiesto la tessera della Sinistra Giovanile, diventando una dei fondatori di quella esperienza di vita a Spezzano. Mia madre, forse nel tentativo disperato di distogliermi, intanto mi aveva fatto iscrivere ad una scuola di danza, per cui, incidentalmente ho fatto anche 18 anni di danza classica… La curiosità, che è stata la leva decisiva perché io mi occupassi di politica, mi spinge spesso, in politica come nel lavoro, a voler andare oltre, ossia a pormi limiti per poi travalicarli, non sempre nel modo migliore o in una accezione esclusivamente di accrescimento. Tendenza che nei fatti s’è tradotta in un percorso abbastanza difficile ma gratificante: da 4 iscritti siamo diventati 70, per poi sperimentare l’esperienza zonale prima e provinciale poi. Dal provinciale approdo all’Assemblea regionale dei Giovani Democratici, ruolo non proprio sviscerato perché a pochi mesi, dopo una laurea in beni culturali, un master europeo ed uno stage in Francia, torno in paese e mi si dice:”dovresti fare la segretaria del PD perché sei l’unica persona sulla quale son d’accordo ex DS ed ex Margherita”. Inizia quindi l’esperienza congressuale, però questa volta ero io a candidarmi e quindi a cercare voti tra gli iscritti per me, attività che riuscivo a far bene per altri avendo già fatto una decina di campagne elettorali o congressi. Vittoria stracciata per 8 voti con altri due candidati, coetanei di mio padre, agguerritissimi proprio perché pensavano di farcela. Inizia una avventura esaltante ma allo stesso tempo sfibrante: tre anni di lavoro incessante, tre anni in cui ho messo da parte la costruzione di una professionalità e la vita privata per raggiungere obiettivi a mio avviso ambiziosi: 300 tessere, un gruppo di Giovani democratici (75 tesserati) coeso e motivato dopo qualche anno di stasi e una apertura maggiore al territorio, creando una rete con gli altri segretari Pd dei comuni limitrofi. Le soddisfazioni maggiori sono state la presentazione del Manifesto dei Giovani per Bersani segretario a Camigliatello, in occasione del congresso nazionale e l’intervento come rappresentante della Calabria all’Assemblea nazionale dei segretari di Circolo nel 2010, oltre ad aver organizzato la prima festa democratica con un bilancio chiuso in attivo, dopo anni di debiti e spese folli. L’assemblea romana portò ad una esposizione mediatica consistente, le mie foto erano su Repubblica e sull’Unità (che conservo ancora gelosamente) e persino il telegiornale regionale della Calabria, notoriamente influenzato dalla destra, ha citato quel discorso. Al ritorno a casa però il clima di conflittualità che dal congresso in poi s’era mantenuta abbastanza latente, aumentò a livelli esponenziali, perché si temeva che volessi sfruttare in un certo senso la ribalta per ottenere candidature. A causa di quel clima e di qualche avvertimento molto poco amichevole, decisi di non accettare nessuno degli inviti a iniziative o dibattiti, sperando che di quel discorso non se ne ricordasse più nessuno.  L’esperienza di segreteria s’è chiusa con le Amministrative del Maggio 2011, quando la nostra lista ha ottenuto 670 voti in più rispetto alla lista avversaria che vedeva alleati innaturali PDL ed IDV. Diedi le dimissioni perché il clima di conflitto era diventato per me esasperante. Col tempo ritengo che se fossi stata più consapevole avrei fatto meno errori, sarei stata forse meno intransigente, o meno avventata, ma indietro non si torna neppure per la rincorsa. Al termine di questo incarico, sono stata nominata, in fase di commissariamento regionale e provinciale, all’interno del coordinamento provinciale di Cosenza con il ruolo di ricreare i circoli intercomunali del territorio provinciale. Allo stesso tempo facevo parte dell’assemblea regionale delle Democratiche. Con le dimissioni del Commissario Musi ho deciso di voler fare un passo indietro, dedicandomi solo ed esclusivamente alla formazione politica. Ho iniziato a seguire le iniziative formative della Fondazione Nilde Iotti e della Fondazione Sudd, fino a quando Bersani non lanciò l’idea di Finalmente Sud, annunciandola, tra l’altro, a Cosenza in occasione delle Amministrative. Da quel momento ad oggi la mia attività politica si è concentrata quasi esclusivamente su questo progetto, partecipando a tutte le iniziative organizzate dalla responsabile formazione regionale e coordinando i ragazzi di Cosenza ed il lavoro del laboratorio territoriale. Parallelamente a questo ho stravolto anche la mia vita privata, decidendo ad esempio di andare a vivere con il mio compagno a Cosenza e di perseguire altre strade, sia professionali che di volontariato. 
Associazionismo e movimenti: ho la tessera di Emergency e da qualche mese partecipo alle attività di #OIL (Oltre il labirinto), un laboratorio di idee nato da un evento tragico, il suicidio di una giovane precaria cosentina che non ha voluto soccombere ad un futuro di incertezze. La lettera che la madre della ragazza inviò ad un quotidiano locale fece molta presa in chi, come me, combatte con co.co.pro. e borse lavoro o lavoro nero da quando aveva 17 anni. Abbiamo deciso quindi di non essere indifferenti e di voler sensibilizzare la città su un tema troppo spesso relegato a piccoli e sparuti editoriali o commenti sporadici a politiche regionali inefficaci. La prima attività, per me inedita, è stata il flash mob al centro della città all’interno del quale venivano letti annunci di lavoro veri, ma drammaticamente esilaranti per l’assurdità delle condizione proposte o delle remunerazioni da lavoratore cinese da sottoscala. Dopo il clamore e la lampadina che volevamo accendere sul problema, il gruppo oggi vive un momento di down, specie dal punto di vista organizzativo, in quanto la divisione in gruppi di lavoro non ha ancora prodotto molto. Questa esperienza mi sollecita molte riflessioni sui limiti dei c.d. movimenti di democrazia diretta o dal basso. Rimango convinta del fatto che i cambiamenti fondamentali nella società passano attraverso l’azione dei partiti, che sono riconosciuti dalla nostra Costituzione e che hanno tutti gli strumenti, in termini di risorse umane ed intellettuali, per poter incamerare spunti e riflessioni da parte dei movimenti da tradurre poi in azione politica e di indirizzo. Ad ogni modo sono comunque contenta che il Pd si stia pian piano aprendo al mondo dell’associazionismo ‘sano’. Ognuno di noi, tanti democratici in questi ultimi anni hanno raccolto le firme per i quattro referendum sui beni comuni, molti di noi hanno fatto opera di sensibilizzazione accanto ai movimenti referendari. E ancora, il PD a Cosenza ha portando avanti la raccolta firme per l’abolizione del porcellum e io e tante compagne democratiche siamo scese in piazza alle manifestazioni di ‘Se non ora quando’. 
Vita Privata e affetti: la politica, quindi, è parte fondamentale della mia vita, ho conosciuto il mio compagno organizzando una iniziativa per ricordare sua madre, Rita Pisano, la prima sindachessa donna del PCI nel Mezzogiorno e moglie del segretario provinciale del PCI negli anni ’70, entrambi fecero la scuola politica e contribuirono in maniera determinate al radicamento nella presila cosentina del PCI, prendendo parte al movimento di occupazione delle terre e portando un contributo anche a Parigi, all’assemblea per la Presidenza mondiale del movimento dei partigiani della pace, in occasione della quale Picasso ritrae con uno schizzo a matita il volto di Rita e lo intitola La jeune fille de Calabre. Sono convinta del fatto che il mio cuore batta a sinistra. Su Officina Politica cosa dire: pensavo di non poter far parte di questo progetto per sopraggiunti limiti d’età, quindi la notizia è arrivata in maniera del tutto inattesa. Il mio approccio è quello di poter completare il percorso di formazione cha da qualche anno sto portando avanti attraverso uno strumento qualitativamente eccellente ed ambizioso: ho seguito tutte le tappe di OP1. Infine, per non essere accusata di voler diventare una ‘politica di professione’, sto perfezionando la mia formazione professionale, lavorando nell’ambito della formazione professionale e della Progettazione, fra pochi mesi otterrò la qualifica di Project Manager presso l’Istituto Italiano di Project Management. Sto seguendo anche un corso universitario dal titolo ‘Donne, politica ed Istituzioni’. Ciò di cui vado più fiera? Essere zia di tre fantastici gemelli.
Maria Cristina Guido

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